Lo Sport- la Coppa del Mondo 2017  
 
 
 



Sul terrazzo dell’appartamento dove sto scrivendo questo saggio, posso sentire i clacson delle macchine prima della finale della Coppa del Mondo. È fra la Francia e la Croazia questo pomeriggio. Siamo quasi soli nell’edificio qui ad Annecy. Immagino che tutti gli altri siano nei bar, negli alberghi o le piazze per guardare la partita insieme con altri che condividono la stessa passione. All’albergo dove abbiamo pranzato oggi, mentre stavamo mangiando i nostri dolci, il restaurante si preparava per accomodare un centinaio di tifosi per il match, con la birra e un grande schermo TV. Dopo tutto, lo sport è, principalmente un'attività di gruppo. Ovviamente ci sono gli altri partecipanti senza i quali non sarebbe uno sport, vista la sua natura competitiva intrinseca. Ma non ci sono molti partecipanti che lo farebbero senza un pubblico a tifare per loro. In Inghilterra, c’erano 25 milioni di telespettatori, la stragrande maggioranza con la loro famiglia o con amici, per assistere alla semifinale tra Inghilterra e la Croazia, ognuno alla fine in uno stato di esaurimento nervoso. Si, anch’io l’ho guardato, ma senza forse lo stesso coinvolgimento di Heather - sono gallese. La partita fra la Francia e il Belgio è successo il martedì sera del nostro soggiorno qui. Sapendo che un nostro vicino è molto sportivo – anche all'età di 80 anni gioca a tennis - siamo andati al suo appartamento dopo la fine della partita, accompagnati d’una bottiglia di Champagne, per complimentarlo, come rappresentativo della Francia. Dopo la partita della sera successiva, che ha visto la partenza dell’Inghilterra, lui, sua moglie e sua nipote sono venuti per contraccambiare, portando al nostro appartamento la bottiglia di champagne obbligatoria, per simpatizzare con noi. Erano due sere molto piacevoli, nonostante il calcio.

Siamo adesso alle 17:00, un’ora dopo l’inizio di questo tema, e il livello del rumore si è ridotto sostanzialmente – non c'è molto traffico perché tutti, immagino, siano adesso incollati ai loro schermi televisivi. Le Champ de Mars a Parigi è affollato e la partita è cominciata. Posso sentire il commento dalla nostra TV di fuori, ma di tanto in tanto torno all’interno per guardarla. E come sto scrivendo questo, sento da due chilometri di distanza il tifo dal centro della città: un gol è stato segnato, non dalla Francia, ma per il beneficio della Francia - un autogol dalla Croazia! E dopo una tazza di tè (per me), un altro gol, questa volta dalla Croazia, per la Croazia ... e il silenzio dal centro città. Ma qualche minuto dopo, come risultato di un fallo di mano (disputato) da un croato, una penalità per la Francia e un punteggio di 2:1 per la Francia - e più rumore dalla città. Siamo a metà tempo: e respiri!


Ma questi giocatori di calcio sono merci che si può comprare e vendere per una fortuna. Il loro valore aumenta e diminuisce con il numero di gol segnati. Creano una fortuna per se stessi e per i loro agenti. I biglietti per le partite costano una fortuna (relativa) per i loro tifosi e spesso costano una vera fortuna per i proprietari dei club: raramente guadagnano dall'essere proprietari. Spesso è solo uno status simbolo. Ma tutto ciò è giustificato dal piacere sentito dai tifosi? Ovviamente in vista del numero di persone che sono tifosi, devono considerare che vale il prezzo, non solo d’assistere alle partite, ma anche di pagare SKY per il diritto di guardarle alla TV. Quando la squadra nazionale non fa bene durante un lungo periodo, però, i loro tifosi non sono contenti. Soffrano d’una depressione generale. Questo può continuare, nel caso d’Inghilterra, per 50 anni. Non osano neanche sperare in un successo ad alta voce per non portare sfiga alla squadra. Ma infatti non è solo una malattia sofferta rispetto alla squadra nazionale. Per moltissimi tifosi la loro squadra non ha avuto un successo significativo per moltissimi anni. West Bromwich Albion ha vinto la Coppa inglese nel 1969. In realtà, comunque, non avranno di nuovo un successo equivalente mai, visto il sistema attuale della distribuzione di soldi pagati per i diritti televisivi e dunque la concentrazione di soldi all'apice della Premier League. I sostenitori dei club in fondo al campionato o nella lega di sotto, dipendono quindi per la loro continuazione come tifosi sull’illusione. Un passato glorioso gli dà l’illusione che ci sarà, un giorno, contro tutta la probabilità, un futuro ugualmente glorioso. Da definizione, la stragrande maggioranza delle squadre non avranno un successo misurabile. Infatti è un bell’esempio d’uno dei moltissimi pregiudizi cognitivi di cui soffriamo - il pregiudizio del costo irrecuperabile. Avendo investito così tanto attraverso gli anni nel sostegno d'una squadra, diventa impensabile abbandonarla, nonostante la probabilità incredibilmente piccola d'un ritorno significativo su qualsiasi investimento d’entusiasmo (e denaro) nel futuro. Non continuare ad essere tifoso della ‘loro’ squadra indicherebbe, psicologicamente, che l’investimento del passato non fosse giustificato, qualcosa difficilissimo da accettare. E dunque, stranamente, si può dire che quasi ogni club di calcio professionale, a parte quelli come Manchester United, deve la sua stessa esistenza alla nostro incapacità di pensare logicamente.

Ma durante la competizione, c’era un’altra dramma che coinvolgeva il calcio, i ‘cinghiali’ della Thailandia, intrappolati in una rete di caverne. In questo caso, il fatto che erano una squadra era allo stesso tempo la ragione per cui erano in difficoltà, e una forza per loro nella loro situazione pericolosa. Come individui non sarebbero stati nelle caverne, ma una volta nella situazione con il loro allenatore, erano più capaci di sopravvivere. Alla fine, però, quello che li ha salvati era un altro sport d’un tipo molto diverso. I sommozzatori che erano i loro soccorritori erano sconosciuti prima di quest'emergenza. Non sono pagati per quello che fanno come attività. In questa situazione, hanno dato la loro abilità senza nessun attesa di ricompensa e, dopo il salvataggio riuscito, sono tornati alle loro vite normali. Quello che gli interessa sembra essere la sfida personale di trovare strade attraverso strette fessure allagate nelle reti sotterranee delle caverne. Non è per niente uno sport per spettatori. Senza dubbio c'è un elemento di competizione fra i partecipanti di quest'attività, ma ho l’impressione che sia principalmente basata sulla cooperazione. Fare altrimenti sarebbe più pericoloso per ognuno. Dunque chi ha contribuito di più al mondo – i partecipanti nella Coppa del Mondo o i subacquei che hanno rischiato la vita per salvare la vita degli altri? E chi sarà ricordato più al lungo nel mondo in generale?


 
 
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