Privacy e riavere indietro le nostre vite  
 
 
 

 
Mi ha fatto piacere sentire dalla Chiesa cattolica la domenica di Pasqua che dovremmo affidarci alla Scienza, ispirata dallo Spirito Santo, per sconfiggere il coronavirus.  È solo un peccato che lo Spirito Santo non riveli alcuni fatti concreti sulla natura della bestia che stiamo cercando di sconfiggere. Dopo tutto, è una delle creazioni di Dio, quindi lo Spirito Santo dovrebbe avere una conoscenza dall’interno, a meno che i membri della Trinità non mantengano una distanza sociale l'uno dall'altro.  Tali informazioni sarebbero state di grande aiuto, così come sarebbero state utili per l'influenza spagnola e la peste bubbonica. Con o senza l'ispirazione apparentemente offerta, comunque, dovremo cercare di trovare il modo di far ripartire al meglio le nostre vite e le nostre economie.  Il virus non se ne andrà presto, è improbabile che si suicidi.

Naturalmente, c'è un argomento della teoria evoluzionistica secondo cui possiamo aspettarci che si trasformi in qualcosa di meno virulento. I migliori, cioè i parassiti più resistenti, non fanno troppo male al loro ospite, ma lo mantengono come fonte di nutrimento a lungo termine - un po' come la tenia. Nel caso di questo virus, ci spinge inavvertitamente a prendere provvedimenti per prevenire la sua diffusione semplicemente perché i nostri sintomi non sono solo fastidiosi come, diciamo, un raffreddore, ma uccidono almeno alcuni di noi.  Ma allora probabilmente il virus non è consapevole dei punti più sottili del neodarwinismo o, più precisamente, dell'intelligenza umana e quindi della nostra capacità di agire molto rapidamente, almeno in termini evolutivi. Se però ci fosse una mutazione verso una versione meno brutta, diciamo Corvid 19.2, allora avrebbe più possibilità di sopravvivenza a tempo indeterminato rispetto a Covid 19.1, perché non saremmo così disposti a spendere tutto quello che serve per ucciderlo.

Una Professoressa di Oxford molto ottimista ha detto che c'è una probabilità dell'80% che otterremo un vaccino a settembre. Spero davvero che abbia ragione! Ma tuttavia dobbiamo affrontare il periodo fino ad allora, più il periodo necessario per effettuare la vaccinazione internazionale di massa.  C'è anche la possibilità che qualsiasi vaccino non abbia un effetto a lungo termine. Dipende da come funziona il vaccino, ma se è basato su anticorpi e se questi anticorpi, per una varietà di ragioni possibili, hanno effetto solo per un periodo di tempo limitato, allora un vaccino che si basa su di essi sarà altrettanto limitato nel tempo.  Questo è in parte il motivo per cui non abbiamo un vaccino contro il comune raffreddore. Ciò significa che in assenza di farmaci efficaci per combattere il virus, allora dovremo modificare un po' il nostro stile di vita. Abbiamo imparato nel tempo che i sistemi di fognatura sono buoni e che dovremmo lavarci i denti almeno due volte al giorno. In questo modo, potremmo essere in grado di modificare ulteriormente il nostro comportamento normale. Che vuole dire che dobbiamo imparare a spezzare la catena dell'infezione attraverso le nostre azioni individuali.


Al momento lo stiamo facendo astenendoci dall'uscire. Questo però non può continuare all'infinito e quindi, almeno fino a quando non si presenta un farmaco antivirale, dobbiamo imparare a continuare a lavarci le mani, a non stringere la mano alle persone e a non toccarci il viso così spesso come facciamo ora - il tutto per ridurre il trasferimento del virus alle vie di trasmissione nel nostro corpo. Naturalmente, potremmo supplementare le nostre azioni con l’omeopatia per lottare contro il virus a 150 sterline per un consulto, o investire in un cristallo di quarzo radionico a punta (da 14 dollari), o in una piramide di Gaza a frequenza variabile, alimentata elettricamente (da 500 dollari), o nella piramide in stile nubiano da 700 dollari per un potere di guarigione ancora maggiore. Ma anche tutto questo non è forse la risposta intera.  Sembra che ciò che ora viene proposto dal governo sia che dovremmo usare i nostri telefoni cellulari, l’internet e il Bluetooth per salvarci.


Il misterioso NHS-X, infatti la sezione servizi digitali del NHS, ha esaminato un'applicazione utilizzata a Singapore per avvisare i cittadini che sono venuti a contatto con qualcuno che in seguito ha avuto un risultato positivo del test. Questo significa che tutti coloro che sono stati in contatto possono auto-isolarsi per circa 10 giorni dopo il contatto. La strategia sembra aver funzionato bene nel limitare le vittime del virus, sia lì che in Corea del Sud. Ci sono ovviamente tre potenziali difficoltà: la necessità di test di massa, la questione della privacy e poi il grado di conformità necessario.

Il test di massa delle persone per vedere se hanno effettivamente il virus è ovviamente possibile perché viene fatto non solo in Estremo Oriente, ma anche in Germania.  Ci è stato promesso che entro la fine di questo mese eseguiremo 100.000 test al giorno e quindi fare test sufficienti dovrebbe essere possibile.  La difficoltà principale è quella della privacy.  Coloro che si iscrivono all'app proposta farano fare al proprio cellulare quello che noi non dovremmo fare, e stringerà la mano – tramite Bluetooth - ad altri cellulari in un raggio molto limitato, lasciando così una notifica che il cellulare e anche il suo proprietario sono stato vicini a quell'altro cellulare.  Sembra essere un po' come una parte della struttura d’uno stato di polizia.  Ma in realtà non direbbe dove è avvenuto il tuo incontro ravvicinato - semplicemente che è avvenuto, il che significa anche che non comporta l'uso di così tanti dati.


Sembra che la versione di Singapore sia accettata proprio perché non è vista dagli utenti come eccessivamente invadente. I dati vanno al servizio sanitario, che li utilizza per darti la notifica. Non viene inviato alla polizia né utilizzato dal governo per altri scopi.  In questo caso, Matt Hancock ha detto che i dati sarebbero stati conservati per un periodo molto limitato, sarebbero stati anonimizzati e utilizzati solo per le notifiche e per la raccolta di dati ai fini della ricerca sulla diffusione del virus.  Se riesce a convincerci che tutto questo è vero, allora posso capire che varrebbe la pena di rinunciare alla mia privacy in questo senso.  Dopo tutto, come abbiamo discusso, non sono qualcuno che crede che i diritti umani siano inalienabili. Purché circa il 60% di noi sia disposto a iscriversi, allora gli scienziati ci dicono che lo schema dovrebbe funzionare per permetterci di evitare che il virus si diffonda di nuovo.  Sarebbe una sorta di vaccino elettronico, senza l’ago.


Il governo propone di liberarci dal blocco settore per settore, anche se non mi è chiaro come questi settori saranno definiti.  Immagino che potrebbe essere fatto in base al tipo di lavoro fatto dalla gente, e/o alla loro età, e che probabilmente la parte più anziana della popolazione sarà l'ultima ad essere liberata dagli arresti domiciliari.  L'iscrizione al software potrebbe essere in grado di fornire un ulteriore incentivo da parte del governo per consentirci di riprendere la normale attività. Quindi, ci sarebbe un compromesso un po' sgradevole tra l’obbligo di rimanere a casa o accettare l'intrusione nella nostra privacy.

Il governo ha già promesso di rilasciare il codice sorgente completo per l'esame da parte del mondo geek. Ma penso che dovrebbe anche aspettare l'accordo generale dei nostri parlamentari dopo il loro ritorno in Parlamento alla fine di questo mese, per poterne discutere i diritti, i torti, le implicazioni e i limiti di tempo appropriati. Ciò che sarà essenziale, se si vuole che questo funzioni, è un approccio politico collaborativo e la completa apertura al pubblico.  In queste circostanze, siamo molto più propensi ad accettare quella che altrimenti sarebbe un'intrusione molto sgradita nella nostra vita.

Paul Buckingham

14 aprile 2020 
  

 
 
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