La scienza nel contesto della nostra cultura
 
 
 
 



L’ultima parte di quest’anno è stata un periodo di trionfo per la scienza. Abbiamo avuto una serie di risultati positivi per i vaccini contro il Covid, in sviluppo solo a partire da marzo e il tutto fatto ad una velocità senza precedenti. Abbiamo visto la produzione di tessuti di pollo creati artificialmente, anche se al momento solo per i supermercati di Singapore. Abbiamo assistito all’annuncio d’un programma capace di prevedere la struttura tridimensionale d’una proteina complessa. Questo permette la creazione di altre molecole in grado di interagire con la proteina in maniera prevedibile. Potrebbe quindi permettere, ad esempio, con un rapidità finora impossibile, lo sviluppo di farmaci o, forse, di sostanze chimiche per degradare plastiche altrimenti non riciclabili. Una missione giapponese su un asteroide per recuperare qualche roccia (che è tornata in Australia domenica mattina scorsa) può illuminare come è stata venuta in esistenza la terra. Dopo 7 anni di osservazione, il satellite Gaia ha creato la prima accurata mappa 3D della Via Lattea. Questa può aiutare a risolvere la questione dell'esistenza o no dell'energia e massa oscura. I cinesi hanno messo una sonda sulla luna per raccogliere ancora più roccia lunare e ritornare sulla terra con essa - anche se non mi è chiaro del perché. E l'ultima notizia è che alcuni ricercatori di Oxford – dello stesso Jenner Institute che ha prodotto il vaccino contro il virus Covid - hanno prodotto anche un vaccino efficace contro la malaria, una malattia che è almeno 10 volte più pericolosa di Covid.

Allo stesso tempo sappiamo che ci sono molti che non hanno un atteggiamento positivo verso la scienza. Hanno dei dubbi. Sappiamo che ci sono anche quelli tra di loro che pensano che i vaccini siano un vero disastro per noi come razza umana. A quanto pare, in realtà saranno iniezioni di metalli rari (che ci renderanno un'antenna per ricevere il segnale 5G) e un microprocessore. L'élite globale abolirà poi la moneta fisica a favore della moneta digitale per cui il microprocessore iniettato sarà la chiave. Ma senza aver esplicitamente accettato il governo globale di Bill Gates e della sua élite, non sarà possibile utilizzare il microprocessore. Ciò significa che la resistenza sarà futile perché non si avrebbero soldi per comprare il cibo. Ovviamente queste persone hanno una credenza più forte della mia che qualsiasi governo avrebbe la capacità di organizzare un tale sistema. 

Ci sono altri che credono anche che il vaccino cambierà il nostro codice genetico. Impariamo i saggi pensieri di un influente pastore di Londra, Tomi Arayomi, dal suo video online: "Non capisco i vaccini dal punto di vista medico, ma sono sempre stato un po' scettico. Continua dicendo che i regolatori hanno affrettato l'autorizzazione dei vaccini, dicendo: "Speriamo che non faccia crescere altri arti, che non finiamo con bambini che hanno 11 dita delle mani e 12 dei piedi". Apparentemente, hanno in mente il fatto che un gruppo significativo di vaccini si basa sull'RNA messaggero. La loro comprensione estensiva della scienza è tale che credono che l'RNA sia lo stesso del DNA. Dopo tutto, è facile confondere le due cose quando sono diverse solo per una lettera.

Ma non è solo che ci sono individui che credono nelle teorie di cospirazione in conseguenza dell’ignoranza della scienza. Un atteggiamento distaccato dalla realtà esiste riguardo alla scienza in moltissime persone e anche nelle legge dell’Unione Europea. Accettiamo tutti che nonostante i trionfi della scienza, ci siano esempi quando la scienza non ha funzionato per il nostro bene. Dunque, sopratutto quando siamo esortati di avere un vaccino, è ragionevole domandare conferma che sia sicuro. Per questo motivo abbiamo delle organizzazioni per regolare queste cose. Ma non c'è nulla che sia sicuro al cento per cento. Quindi, dobbiamo accettare un livello di rischio minimo - nella sua assenza non possiamo fare nulla.

Ma è qui che incontriamo "il principio di precauzione", qualcosa incorporato nel diritto europeo. Infatti, comunque, la legge non è in grado di essere formulata in modo da dirci in ogni caso quanto dobbiamo essere prudenti. Non può che farci una faccia seria e dirci: "Credete davvero che sia saggio? Il che significa che il giudizio fatto in nome del principio non è scientifico, ma culturale. Lo vediamo in azione nel "no" globale dell'UE al consumo di prodotti transgenici, quelli con una specifica modifica del loro DNA. Possiamo coltivarli in Europa e, presumibilmente, esportarli, ma non possiamo mangiarli noi stessi. Per moltissime persone questo approccio è pienamente giustificabile. Non vogliamo metterci a rischio. Parliamo di ‘Frankenfood’ e così via. Come ho sottolineato nel passato, comunque, altri paesi – la parte principale del mondo - hanno deciso di fare l’opposto. Dunque c'è un abbondanza di prove da vedere che ci dice che non è in realtà un problema.  Ma culturalmente sarebbe molto difficile cambiare l’opinione pubblica adesso.

Ma è ancora più ovvio che è una decisione culturale quando si capisce che ci sono altri prodotti alimentari che sono il risultato di un cambiamento nel DNA. E sono approvati dall'UE. Nel 2017 la Corte Europea ha deciso che qualsiasi prodotto del tipo super preciso di modificazione genetica chiamata CRISPR-CAS9 è soggetto a regolamenti che ne impediscono la vendita per il consumo umano. Sono classificati tutti come OGM – organismi geneticamente modificati. Al contrario, i metodi più vecchi usati per indurre il cambiamento genetico per migliorare la qualità di una pianta, non sono soggetti a queste regole.  Il metodo Crispr è molto preciso, con risultati prevedibili e visibili. I metodi più vecchi sono però molto meno precisi perché dipendono principalmente dall'esposizione delle piante alla radiazione nucleare per provocare mutazioni casuali che potrebbero essere utili – o no. Non è possibile prevedere dove sarà la mutazione o che cosa sarà il suo effetto. Potrebbe essere ovunque nel codice e quindi molto difficile da trovare. Questo approccio è usato anche per i prodotti ‘biologici’.

La Corte ha deciso comunque che tali tecniche sono state "utilizzate in modo convenzionale in una serie di applicazioni e hanno una lunga storia di sicurezza". Quindi, dovrebbero essere esentate dalle norme sugli OGM. Questa decisione è stata presa in diretta opposizione alle testimonianze scientifiche, ma non quello dei gruppi ambientalisti. Questi hanno un orrore di interventi da parte degli scienziati nella natura. Evidentemente la Corte non ha voluto impedire ogni progresso - allevare colture più produttive o resistenti alle malattie è ovviamente una buona cosa di per sé - ma allo stesso tempo la Corte sentiva che aveva bisogno di riconoscere la pressione culturale ripresentata dal caso degli ambientalisti. C'è adesso una discussione al livello della Commissione Europea sulla possibilità di cambiare la legge.

Ma ogni vaccino contro Covid è chiaramente il prodotto dell’interferenza della scienza nella natura.  Non stiamo parlando forse del codice genetico in sé, ma sicuramente saremo iniettati con una sostanza creata artificialmente, una vera e propria interferenza con la natura. Qualcosa  destinato ad imitare la composizione chimica d’una parte del virus e, quindi, ingannare il nostro sistema immunitario a riconoscere il virus quando arriva. Abbiamo testato ogni prodotto su forse 30 mila persone per stabilire che funziona e non ha effetti indesiderati. Continueremo a controllare lo stato di salute di tutti coloro che hanno il vaccino.

In contrasto, i prodotti che mangiamo che sono il risultato dall’esposizione alla radiazione nucleare per produrre mutazioni non sono soggetti a nessun controllo efficace per la nocività. Evidentemente c'è un paradosso. Non abbiamo fiducia negli scienziati che possono usare tecniche per aumentare la nostra produzione alimentare e quindi diminuire la quantità di fame nel terzo mondo, ma allo stesso tempo lodiamo coloro (sopratutto gli scienziati Britannici) che ci hanno portato la nostra libertà dai confini creati dal virus. Ovviamente non pensiamo in modo coerente alla scienza. Siamo costretti dalla nostra cultura, dai memi che circondano la nostra vita e che non mettiamo sufficientemente in discussione. E soffriamo della nostra incoerenza di conseguenza.

Paul Buckingham

8 dicembre 2020

 
 
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