Alcune riflessioni sull'imminente, politicamente corretta, serie di 'Spitting Image'
 
 
 
 
 



A causa del concetto un po' sconcertante di "Wokeness", sembra che le cose siano ben lungi dall'essere semplici, anche nel mondo della satira, che di solito non è  facilmente messo a tacere. Abbiamo appreso dal Times la scorsa settimana che i produttori della nuova Spitting Image per ITV sono preoccupati per alcuni aspetti del programma. Hanno già prodotto i pupazzi di Spitting Image di persone sotto gli occhi del pubblico, come il principe Harry e la sua cara moglie, e anche il probabile prossimo presidente degli Stati Uniti d'America, Kanye West. Quello su cui sono bloccati è chi dovrebbero scegliere per dare loro voce e chi dovrebbe scrivere le sceneggiature. Si può pensare che la risposta sia semplice - rispettivamente attori e sceneggiatori.

Ma no. Da quando i Simpson hanno smesso di usare Hank Azaria per dare voce al personaggio di Apu, il proprietario di un minimarket indiano, hanno tutti apparentemente l’impressione di star camminando sulle uova. Naturalmente, è difficile per noi sapere con esattezza cosa abbia reso Hank inappropriato come attore per rappresentarlo. Forse non aveva l'età o l'altezza simile a quella del vero Apu? O forse non aveva l’esperienza nel commercio al dettaglio e quindi non poteva, come attore, rappresentare in modo convincente l'importanza vitale del controllo delle scorte? Non mi viene in mente nient'altro di rilevante per l'impiego di un artista di talento. Sono sicuro che non ha nulla a che vedere con il fatto che è ebreo, di origine greca, mentre Apu è indù e un personaggio dei cartoni animati.


Ci deve essere però un modo per superare tutto questo. Credo che la soluzione sia, prima di tutto, decidere quali sono le caratteristiche  veramente significative della persona, quelle che più associamo ad essa.

Kanye West è un rapper e sposato con Kim Kardashian, la famiglia della lettera K. Quindi, direi che i produttori dovrebbero trovare un altro rapper con un nome che cominci con K per dargli voce e anche per scrivere la sceneggiatura satirica. Dopotutto, i rapper sono poeti e dovrebbero avere un vero senso del pensiero degli altri rapper. Kevin Earl Federline è una scelta ovvia in quanto è di età simile, americano e rapper. Non è esattamente l'immagine di Kanye, ovviamente, ma il nostro aspetto è solo superficiale e quindi del tutto irrilevante, e lui, ovviamente, farebbe solo una voce fuoricampo. Inoltre, secondo il database di metacritic.com, detiene il record per l'album con il punteggio più basso di sempre. Ha riassunto la reazione degli ascoltatori dell'album con la frase "estrema antipatia o disgusto".  Quindi non ha ancora raggiunto il suo apice e non può che migliorare. Comunque, la frase "estrema antipatia e disgusto" descrive molto bene la mia reazione alle parole del (quasi) Presidente Kanye West - quando riesco a capirle.


E il principe Harry?  Secondo me, la sua caratteristica essenziale è che ha i capelli rossi ed è un principe. Quindi, forse, potrebbe essere doppiato da Ginger Spice, Geri Halliwell. Ha i famosi capelli rossi e, sebbene non sia un principe, è stato fotografato, insieme alle altre Spice Girls, con il giovane Harry e, più tardi, è stato ospite al matrimonio di Harry e Meghan. Quindi, ovviamente, abita il mondo principesco. Chi dovrebbe scrivere il suo commento sulla vita? Ci saranno sicuramente uno o due aristocratici capaci di scrivere una sceneggiatura - in fondo la loro vita è una lunga satira. Forse la cosa migliore sarebbe chiedere a Jilly Cooper CBE (dunque quasi un aristocratico) che scrive in modo così informato e simpatico sui ceti alti. Tra gli altri classici della sua letteratura, ha scritto Jump! che racconta la trasformazione di un cavallo mutilato in un cavallo da corsa di successo - una metafora della vita e dei tempi di Harry?  Nel libro c'è anche una capra di nome Chisolm - per rispondere alla critica Anne Chisholm - quindi è abbastanza abituata a scrivere satira sottile. E produce il tipo di letteratura che sono sicuro il Principe Harry capirebbe.

E così arriviamo a Meghan. Cosa ci viene in mente quando pensiamo a lei? Quali sono le sue caratteristiche principali? Ebbene, è ricca, è un attore ed è sposata con una persona di sangue reale. Purtroppo Grace Kelly non è più con noi per rappresentarla, ma ce ne sono altre - come l'attore d'azione, l’eroe  della ‘Starship Troopers’ degli anni '90, Casper Van Dien. Ha sposato Catherine Oxenberg, che era lo star di Dynasty, ed è la figlia della principessa Elisabetta di Jugoslavia. Quindi Casper è un attore, ricco e sposato con la nobiltà. Proprio come Meghan. Infatti, Oxenberg e Van Dien si sono sposati nella raffinatissima "Graceland Wedding Chapel", quindi anche lui comprende molto bene la celebrità e la ricchezza della vita che ne deriva. Ma chi potrebbe capire il personaggio tanto bene per scrivere una satira convincente? Penso che chiunque abbia letto Private Eye sappia che la famosa scrittrice, Sylvie Krin, sarebbe la scelta ideale. È la scrittrice della serie biografica, "Erede dei dolori", che riguarda il principe Carlo e la sua infinita e insopportabile attesa di diventare re, nonché la sua interazione con il resto dei membri della sua famiglia. Questo significa che Sylvie avrebbe la conoscenza privilegiata necessaria di ciò che sta accadendo e di come i reali pensano ai propri rapporti con gli estranei, come Meghan.

Quindi, avendo prima definito le caratteristiche più importanti del soggetto, la sua natura essenziale, sembra davvero molto facile trovare persone che le condividono. Sono solo sorpreso che le persone la vedano come una scelta così tesa.  Dopo tutto, per la Spitting Image negli anni Ottanta, Margaret Thatcher è stata doppiata da un uomo, Steve Nallon.

Ma devo ammettere che non sono un sostenitore delle politiche di identità di gruppo. Perché questo è ciò che sta alla radice del problema. Piuttosto che unire le persone, la politica dell'identità cerca di creare e sottolineare identità separate e sempre più ristrette per i gruppi etnici e religiosi. Dicono che il semplice fatto che esistano identità così distinte significa che nessuno dovrebbe rappresentare qualcuno di un gruppo diverso, sia diverso per colore che per origine etnica. Quindi gli attori italiani dovranno interpretare tutti i ruoli di Romeo e Giulietta?  Un attore pazzo dovrà interpretare Re Lear e le fate dovranno essere trovate per recitare in "Sogno di una notte di mezza estate"? I ruoli ovviamente bianchi nelle opere teatrali non saranno più offerti a persone di altri colori - perché se i ruoli neri sono riservati esclusivamente agli attori neri, allora...  Gli uomini omosessuali non potranno più interpretare ruoli eterosessuali? Il Big Bang Theory dovrà quindi essere rifatto? E per quanto riguarda le donne che interpretano ruoli maschili, è un grande No!


Ma le cose sono andate avanti ancora di più e, ora, semplicemente "usare" in qualche modo la cultura di qualcuno è diventata "appropriazione culturale", e quindi razzista. Ci viene detto che non dovremmo cantare canzoni con un'eredità afro-caraibica se non siamo di quell'etnia. Ma fino a che punto si estende? Posso obiettare quando gli inglesi cantano le "mie" canzoni gallesi? Anche i gallesi erano oppressi dagli inglesi. La gente del nord dell'Inghilterra non può più mangiare pasticcini a meno che non siano fatti in Cornovaglia? Dovrei forse rinunciare a usare una lingua diversa dall'inglese? L'opera italiana dev’essere cantata esclusivamente da cantanti italiani? Cosa succede se si tratta di un giapponese, come Madame Butterfly - e chi interpreterà il ruolo di Pinkerton? Che assurdità!

Sia Martin Luther King che Nelson Mandela volevano porre fine alla divisione sulla base della razza. Chiaramente però, ora stiamo andando nella direzione opposta, con il tentativo di creare gruppi esclusivi. Sono gruppi di persone che nessun altro ha il diritto di emulare in nessun modo, e la cui cultura non abbiamo il diritto di apprezzare se non come osservatori lontani. Il pensiero che sta alla base di tutto il movimento ‘woke’ è totalmente incoerente. E, purtroppo, è qualcosa che, di per sé, aumenterà la disarmonia di cui ogni persona ragionevole vorrebbe vedere la fine.

Paul Buckingham

23 agosto 2020   

 
 
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