Abu Qatada e i diritti umani
 
Novembre 2009
 
 
Questo è una tema dove non so all'inizio quello che sarà la mia conclusione. Ma per cominciare, dirò la verità: Abu Qatada non è qualcuno che inviterei a casa mia. È un ecclesiastico estremista musulmano che ha detto delle cose orrende. Se qualcuno si convertisse dall'Islam a un'altra religione lui sarebbe a favore del suo assassinio e anche l'assassinio della sua famiglia. Ha sostenuto l'uccisione degli ebrei e gli attacchi agli americani. Fra i suoi discepoli ci sono degli estremisti musulmani cattivissimi. Il tribunale, avendo visto tutte le deposizioni contro di lui, aperte e segrete, l'ha descritto come un ‘individuo veramente pericoloso'. È venuto qui con un passaporto falso nel 1993 e, ironicamente, è stato concesso l'asilo per motivo che sarebbe stato l'oggetto di persecuzione religiosa se fosse ritornato nella sua patria di Giordania. L’ironia è chiaramente scritta su tutto in questo caso: lui usa i diritti umani per resistere la sua deportazione in Giordania nonostante il suo odio per tutto che i diritti umani rappresentano.
 
Tuttavia, il Tribunale Europeo dei Diritti Umani (‘ECHR') ha deciso che il governo deve pagarlo £2,500 d'indennizzo (anche se non il £170,000 che ha avuto esatto) perché era detenuto in conformità con una legge che permetteva la detenzione indeterminata degli stranieri che sembravano essere una minaccia grave alla sicurezza nazionale. Il ECHR ha deciso così, non perché non fosse una vera minaccia, ma perché la sua detenzione era discriminatoria, come aveva deciso prima la Camera dei Lord nel 2005. Questo era perché la legge si applicava solo agli stranieri e non ai cittadini del Regno Unito. La legge è stata, dunque, modificata e abbiamo ora ‘Control Orders' (un tipo di arresti domiciliari) che si applica a tutti. Che bello.
 
A quasi lo stesso tempo la Camera dei Lord ha deciso ora che quest'uomo può essere espulso in Giordania, dove, in absentia, è stato dichiarato colpevole di terrorismo. Sarà processato di nuovo, ma si dice che una parte della testimonianza sulla quale la sua condanna era basata è stata ottenuta dalla tortura dei testimoni. E questa testimonianza sarà usata ancora. È questa è la controversia. La tortura è vietato da tutte le convenzioni di diritti umani.
 
Ma la Camera dei Lord ha deciso che l’uso delle deposizioni a quanto si dice ottenute tramite tortura non è il fattore decisivo. La questione è se c'è "un rischio reale che il processo di Qatada in Giordania sarebbe manifestamente ingiusto nel suo carattere, corso o nelle sue conseguenze". Alla luce dell'accordo tra Il Regno Unito e la Giordania riguardo come si occuperebbero di Qatada se fosse espulso, hanno detto che non c'è una probabilità reale d'un tale rischio come già interpretata dal ECHR stesso, non richiede un processo dello standard che sarebbe richiesto per qualcuno nei paesi che hanno firmato la convenzione - solo che il processo non sia palesemente ingiusto. L’uso della testimonianza a quanto si dice ottenuta tramite tortura (e non c’è della prova incontrovertibile del suo uso) era dunque solo una considerazione tra molte.
 
Possiamo dunque espellere qualcuno nella sua patria dove si troverebbe di fronte a un processo che noi considereremmo in Europa inaccettabile, ma che probabilmente non sarebbe manifestamente ingiusto. Che ha l’aria, forse, d’essere un po’ discriminatoria?
 
Uno dei problemi con i diritti umani è che riconosciamo i tipi d'infrazioni gravi di diritti umani che pensiamo non dovrebbero essere permesse. Possiamo apporgli dei nomi - Hitler, Pol Pot ecc. Ma quando tentiamo di scrivere in una epoca particolare quello che vogliamo dire in una convenzione, inevitabilmente manchiamo di tenere conto delle impenetrabili complessità della vita umana in quello che sarà un futuro diversissimo. Questa è una parte della ragione per cui abbiamo tanta difficoltà a trovare un modo per occuparci con qualcuno che è manifestamente cattivo e un pericolo per la sicurezza nazionale. L’altra difficoltà è che la soluzione semplice - di processarlo qui per i crimini che ha commesso qui non è possibile. Perché? Perché nell’opinione di MI5 e, del dunque, il governo, il processo rivelerebbe troppo riguardo alla tecnologia usata per ottenere le informazioni necessarie per raggiungere una condanna. Anche se sembra che non sia un problema per gli altri paesi d’Europa.
 
Chiaramente, la Camera dei Lords ha fatto tutto il possibile per trovare un metodo per espellere qualcuno che nessuno vuole qui, ma senza allo stesso tempo infrangere i principi della convenzione. Non sono convinto che l’ECHR penserà che ci sono riuscito. Quello che è in realtà necessario, secondo me, è un cambiamento di politica per permettere la testimonianza di crimini commessi qui d’essere processati qui, nonostante i dubbi del MI5. Causerebbe molto meno danno al tessuto dei nostri diritti umani che quello che abbiamo visto nascere dai tentativi di tenere delle persone in stato di fermo, senza il bisogno di perseguirli per i crimini attuali. E i diritti umani non sono importanti solo per Signore Qatada, ma anche per noi.                       

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