Anders Breivik, mito e l'abuso della ragione

Giugno 2012

Quando un bambino ha un amico immaginario, lo accettiamo come normale. Diamo ai bambini delle spiegazione per varie cose che sono in realtà bugie. L'uomo gioviale grasso porta i regali trovati sotto l'albero di Natale. I bambini credono a questo perché si fidano dei loro genitori. E agiscono di conseguenza. Mandano lettere al Polo Nord. Può darsi che cerchino anche d'impressionare Babbo Natale comportando insolitamente buoni. Quando gli adulti agiscono secondo la volontà d'un personaggio immaginario, comunque, diagnostichiamo la schizofrenia o la religione.
 
Ma molto di quello che facciamo è basato su idee che non hanno una base oggettivo. Le nostre opinioni sono spesso risposte male considerate a dei fatti che sono a mezzo compresi, errori e miti. Questo non lo consideriamo pazzia. Siamo semplicemente disinformati. Ma quando questa disinformazione risulta in comportamenti raccapriccianti? Qualcuno che uccide 77 persone - con una bomba nella centra della città e poi su un'isola, a distanza ravvicinata, con una varietà di pistole, perché crede che il multiculturalismo è cattivo, è presunto pazzo dalla società civilizzata di cui è membro. Il processo di Anders Breivk è per decidere solo se è pazzo o no.

In contrasto abbiamo visto la fine del processo davanti al Tribunale per i Crimini di Guerra di Charles Taylor. Era il presidente della Liberia e ha fatto delle cose terribili nel suo paese, ma è stato giudicato colpevole per la sua complicità nei crimini di guerra commessi nella vicina Sierra Leone. Il tribunale ha trovato che ha fornito le armi volute del Fronte Rivoluzionario Unito della Sierra Leone e ha cospirato con loro per attuare una programma feroce per prendere il potere. Avendo pagato Taylor con i famosi diamanti di sangue delle miniere della Sierra Leone, la FRU aveva le armi per effettuare dei crimini contro l'umanità - l'uso di bambini soldati, lo stupro, e i massacri inclusi - per cercare di raggiungere i loro obiettivi. Ma la domanda che nessuno ha posto, comunque, era se era pazzo o no. Presumibilmente se qualcuno commette dei crimini contro l'umanità per guadagnare il potere e i soldi, è normale.
Troviamo molto difficile, comunque, d'accettare che tali azioni orrende sono una parte della nostra natura umana comune. Crediamo che ci sia una ragione per questa 'deviazione' dal nostro carattere normale. La brama di potere o denari è dentro tutti noi, ma non lo perseguiamo nella maniera focalizzata di Charles Taylor. Forse è perché non ne abbiamo l'opportunità? O forse è perché l'immagine vecchia di noi-stessi e gli altri primati era erata. Sappiamo adesso che, anche se l'egoismo e la natura competitiva sono una parte del carattere di tutti i primati, sono moderati molto delle altre qualità che abbiamo e che sono necessarie per la vita molto produttiva che viviamo come esseri sociali - l'empatia, la giustizia e l'altruismo. E è facile vedere le conseguenze in un individuo in cui queste qualità sono sotto-sviluppate. Che mette in rilievo il motivo per cui la maggior parte di noi non prende mai questa strada.
Ma quello che troviamo anche più difficile a capire è come un individuo possa fare delle cose orrende per promuovere un'idea, che sia religiosa o no. Immaginiamo che dev'esserci una voce schizofrenica di dio o un'ossessione alla sua radice. Ma non penso che sia la spiegazione principale. Certo Breivik non ha rivendicato una giustificazione religiosa e pare che non abbia manifestato nessun segno di filatelia ossessiva nella sua infanzia.
 
E, ancora più sconcertante, la promozione d'idee proviene normalmente d'una preoccupazione per gli altri, anche se un gruppo limitato, che non esiste nella mente dei Charles Taylor del mondo. Anders Breivik non si aspettava di sopravvivere i suoi attacchi. Nella sua mente, dunque, faceva quello che faceva per il beneficio degli altri per la sua patria, i suoi concittadini. In che modo è diversa ai musulmani terroristi? La loro mitologia vede il loro mondo come minacciato dall'Ovest. Credono che abbiano il dovere di proteggere loro stessi e la loro religione. E, vediamo che anche se i terroristi hanno le qualità d'empatia e d'altruismo, possono superare l'orrore delle loro azioni perché vedono il loro gruppo come trattato molto ingiustamente. Questo in sé avrà più peso dei sentimenti empatici che hanno naturalmente verso il mondo in generale. Forse non completamente alcuni di loro persuadono degli altri più malleabili a fare esplodersi o, nel suo caso, come Breivik ci ha detto, guardava le immagini sanguinose per rendersi insensibile alla sofferenza che avrebbe visto.
Breivik considera che il multiculturalismo non è accettabile: vuole mantenere il dominio della 'sua' cultura nel suo paese. Si può sostenere che il multiculturalismo divide la società. Ci sono molti esempi intorno al mondo. Ma ci sono molte altre cose che dividono la società la povertà e l'educazione per esempio che sono molto più importanti. E ignora il fatto che l'idea d'una monocultura in qualsiasi società è quasi invariabilmente un mito. Ma costruisce sulla sua percezione di quello che accade nel suo paese e quello che è giusto, un caso tutto troppo logico per quello che ha fatto, dato anche che i membri della classe governante sono implacabilmente contro le sue idee e non proteggeranno mai la sua importantissima cultura. In modo simile i terroristi musulmani creano la loro giustificazione per i loro atti terroristici. Dunque queste persone esercitano la loro logica in maniera consistente, ma basata su un serie di premesse completamente scorrette.
 
Come arrivano a una visione così sbagliata del mondo? Quando parlavo a un amico l'altra sera, mi sono ricordato con forza del meccanismo coinvolto. È convinto, nonostante tutte le prove al contrario, che i musulmani come gruppo abbiano iniziato su una programma di riproduzione concepito per superare in numero i 'veri' Brits e altri gruppi indigeni in altri paesi occidentali. È lui a cui ho spedito i numeri veri in risposta a un e-mail che mi aveva inoltrato e che ha fatto tali dichiarazioni e da cui non ho mai ricevuto una risposta. Capisco comunque che riceve ancora degli e-mail da molte persone che affermano la verità di questa cospirazione. Ovviamente il fatto che ci sia questa massa di persone che diffondono questo mito è sufficiente in sé a persuaderlo che hanno ragione.
 
Ma non sarebbe così se non fossimo così incompetente riguardo all'analisi delle ragione per le nostre opinioni. Siamo troppo pigri per investigare i fatti e abbiamo il famoso pregiudizio verso la conferma che tende a dirci che abbiamo ragione, qualunque cosa pensiamo. Forse non siamo pazzi ma, quando vediamo le conseguenze terribili di questa maniera di pensare, siamo sempre stupefatti che queste cose accadano. Non impariamo mai.
 
                        

 

 

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