Cancellazione  
     
 

È stato uno shock trovare che l'ultima persona che dovremmo cancellare è l'artista precedentemente conosciuto come Georg Friederich Händel. Quando ascoltiamo la prossima volta il richiamo alla devozione del Messiah, o le melodie di Water Music, potremmo sentirci un po' in conflitto sapendo che il loro compositore era coinvolto nella tratta degli schiavi.

Non era solo che veniva pagato per il suo lavoro da persone coinvolte nel commercio di schiavi. Era un vero e proprio investitore di successo. Gli storici hanno recentemente scoperto che Handel ha investito nella Royal African Company, una delle due imprese ufficiali britanniche per il commercio degli schiavi. Gli Archivi Nazionali di Kew possiedono una serie di "trasferimenti di stock" della compagnia per il 1720, firmati dal compositore: questi sono ordini di acquisto e vendita per esseri umani reali, non stock nel senso di azioni o titoli. La Royal African Company aveva spedito più africani in schiavitù di qualsiasi altra compagnia nella storia della tratta degli schiavi dell'Atlantico.

Handel ha anche investito denaro nella South Sea Company, allora attivamente coinvolta nella schiavitù. Ha venduto le sue azioni prima del crollo del 1720, poi più tardi ha comprato altre azioni. In seguito ha realizzato questi investimenti per usare il denaro per finanziare le sue stagioni d'opera e d'oratorio. Nel periodo in cui scriveva Water Music, stava facendo soldi con la schiavitù.

Handel ha dato i diritti del Messiah al 'Foundlings Hospital' (una casa per orfani) e denaro a enti di beneficenza che si occupavano di musicisti sfortunati. Ma nonostante questi atti di carità, sapevamo già che Handel non era la più piacevole delle persone. Si racconta che avesse invitato degli amici a pranzo. Quando era finito, Handel stesso si era ritirato in un'altra stanza dove, quando i suoi amici sono andati a cercarlo, è stato trovato mentre mangiava un altro pasto molto copioso. Gli amici se ne sono andati disgustati dalla sua ingordigia. Non si sa se ascoltassero ancora la sua musica.

Ma cosa dovremmo fare? Se la statua di Colston non deve più essere esposta, quelle di Handel devono essere rimosse? Dovremmo invece investire nelle numerose targhe esplicative necessarie per essere attaccate a quelle moltissime statue, come presumibilmente vorrebbe il governo? Gli edifici pubblici di Bristol che Colston ha pagato e le varie strade che portano il suo nome in onore della sua filantropia, anche se sono ancora li, stanno per essere rinominate. Colston si sta cancellando dalla storia di Bristol.

Per continuare ad ascoltare le opere di Handel, le sue opere dovrebbero ora essere attribuite invece a quel noto compositore "anonimo"? Il suo inno 'Zadok the Priest' è stato suonato ad ogni cerimonia di incoronazione britannica da quando era stato commissionato per quella di Giorgio II, il principale controllore della tratta degli schiavi all'epoca. Carlo forse dovrebbe abbandonarlo quando arriva il suo turno - in favore forse del tema di 'Game of Thrones'? Dovremmo smettere di eseguire il Messiah a Pasqua, o in qualsiasi altro momento, e accettare la perdita alla ricchezza delle nostre vite per... per ottenere cosa esattamente? Non riporterà indietro nessuna vita, non diminuirà nessuna sofferenza e non compenserà i loro discendenti - è da tempo fuori copyright. Ma forse ho una visione troppo pragmatica della morale.

E infatti, sulla scia di BLM e dei movimenti MeToo e Trans, molte persone hanno deciso per una forma più purista di moralità. Ritengono che attori, musicisti e altri personaggi pubblici che non si sono comportati come avrebbero dovuto, dovrebbero essere "cancellati" come punizione per le loro malefatte. Hanno deciso di boicottare il loro lavoro e rifiutano persino di impegnarsi nella discussione delle loro opinioni. Alcune compagnie di media hanno poi letteralmente cancellato i loro contratti con gli artisti in seguito alle accuse di cattiva condotta.

Vengono in mente Netflix e Kevin Spacey. Ma anche se conosciamo la ragione ufficiale per questo, la motivazione di fondo però potrebbe non essere stata puramente morale: spesso è più un desiderio di proteggersi dall'essere finanziariamente colpiti dall'associazione. La rimozione di Kevin Spacey dal suo nuovo film 'Tutti i soldi del mondo', da parte di Ridley Scott, nello stesso periodo, è stata apertamente una decisione commerciale. Scott ha detto che l'impatto commerciale che le rivelazioni contro Spacey avrebbero potuto avere sul film da 40 milioni di dollari era in cima ai suoi pensieri. Quindi, tali risposte non sono necessariamente risposte alle opere stesse.

Le opere d'arte normalmente non sono di per sé moralmente sospette. Le risposte sono motivate da ragioni esterne, quelle relative alla posizione dell'artista e, spesso, alle conseguenti questioni finanziarie. Posso capire che il desiderio della società di persuadere persone importanti che vivono tra noi a non agire in certi modi abbia almeno qualche giustificazione. Una pressione ragionevole però è una cosa, ma purtroppo la folla arrabbiata è ed è sempre stata con noi. Ciò significa che il tipo di comportamento scoraggiato può oscillare all’impazzata da una cosa all'altra senza alcuna ragione apparente, e il pentimento del peccatore non è mai preso come una ragione sufficiente per il perdono dalla società.

Altri, tuttavia, sostengono che l'arte e l'artista possono essere tenuti completamente separati. Come abbiamo visto con Handel, è infatti difficile vedere quale beneficio per la società derivi dalla cancellazione delle opere di persone morte da tempo. Un esempio più moderno è la musica di Michael Jackson. I suoi album, infatti, sono ancora presenti su Spotify e non sembra esserci alcun suggerimento che la sua musica fosse il risultato della sua pedofilia. E così, immagino che i suoi fan balleranno ancora sulle sue canzoni, ma forse non idolatreranno così tanto l'uomo.

Ma allo stesso modo, l'antisemitismo del recentemente scomparso Roald Dahl non ci dà una ragione per abbandonare le sue storie per bambini che non promuovano questo pregiudizio. Se James and the Giant Peach non richiede la nostra approvazione dell'antisemitismo o anche da un accenno ad esso, perché cancellarlo?

Andando un po' più indietro, tuttavia, sono tentato dal divieto assoluto nel caso di Richard Wagner, per le ottime ragioni che le sue opere durano troppo a lungo, che Clara Schumann e Johannes Brahms lo hanno trovato odioso, e che era un ripugnante nazionalista antisemita. Wagner ha scritto un opuscolo violentemente antisemita negli anni 1850 chiamato Das Judenthum in der Musik  (Giudaismo nella musica) insistendo che gli ebrei avvelenavano il gusto pubblico nelle arti. Ha fondato il festival di Bayreuth per dimostrare la musica pura della Germania e come monumento al suo narcisismo.

Wagner ha infatti coniato le espressioni "problema ebraico" e "soluzione finale" - con cui intendeva la scomparsa degli ebrei e del giudaismo. La sua musica accompagnava praticamente tutte le occasioni celebrative dei nazisti, cosa di cui possiamo essere sicuri che avrebbe approvato. Quindi, personalmente, io trovo difficile ascoltare la sua musica, non solo a causa della sua lunghezza, ma perché non posso evitare il disagio causato dal sapere delle sue spaventose opinioni.

Ma più andiamo indietro nel tempo, come abbiamo detto prima, più andiamo in quel paese straniero dove fanno le cose in modo diverso, sia per mancanza di conoscenza, sia per strane (per noi) ma forti credenze, sia per la necessità di vivere la vita in modo da promuovere la sopravvivenza in circostanze di difficoltà e pressioni sociali che ora non possiamo nemmeno immaginare.

E dunque, che dire di Shakespeare? Il Mercante di Venezia, dipinge sia i cristiani che gli ebrei come molto sgradevoli, ma scende dalla parte dei cristiani, un riflesso accurato dell'antisemitismo dell'epoca, qualcosa che senza dubbio Shakespeare condivideva. La Bisbetica domata elogia un comportamento maschilista profondamente sgradevole. In effetti, la maggior parte delle sue opere teatrali declassa il ruolo delle donne a quello dei beni mobili che erano allora. Questo significa che non dovremmo più guardarle?

Personalmente, trovo che il Mercante e la Bisbetica siano piuttosto imbarazzanti da guardare, nonostante gli sforzi di molti produttori moderni, e quindi non sono opere che sceglierei di rivedere. Non sono sicuro però di voler mettere sotto embargo il resto delle sue opere.

La morale pubblica continuerà a cambiare. Dire che si "evolverà" implica una sorta di progresso, il che è troppo forte. Ma nella mia opinione, quello che non dovremmo fare è buttare via le opere di genio, quelle che di per sé non sono in conflitto significativo con il nostro codice morale attuale, semplicemente perché il loro creatore aveva opinioni di cui ora disapproveremmo - Wagner, naturalmente, è l'eccezione.

21 giugno 2021

Paul Buckingham

 
 

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