I diritti e gli obblighi                        



La Dichiarazione d'Indipendenza americana espone eloquentemente i diritti con cui siamo nati:
 
   <Riteniamo che queste verità siano lampanti, che tutti gli uomini sono creati uguali, che sono dotati dal loro Creatore d'alcuni Diritti inalienabili, che fra questi ci sono la Vita, la Libertà e la ricerca della Felicità.>


Ma un incontro con un alligatore nelle Everglades mostrerà subito che il nostro Creatore ha dimenticato di dirgli del diritto inalienabile della vita dal uomo. Dire a una donna che abita a Darfur che è nate uguale agli altri, con un diritto alla Libertà e alla ricerca della Felicità sarebbe ricevuto con uno sguardo di disperazione piuttosto che speranza.

La realtà è che abbiamo i <diritti> solo se, come elettori, decidiamo che la legge del nostro paese dovrebbe darceli e poi solo nella misura in cui può essere fatta rispettare da quelli che tentano toglierceli - i governi e gli alligatori inclusi. I diritti non sono in qualche modo intrinseci alle nostre vite. Non c'è un gene per i diritti umani. Nell'assenza d'una legge rispettata, i <diritti> sono, al meglio, delle aspirazioni. E qualche volta sono una formulazione imperfetta di come vogliamo che siano le cose. Non posso vedere, per esempio, la giustificazione per la decisione recente, nel nome del diritto d'una vita di famiglia, che un omicida in prigione dovrebbe abbia accesso al'inseminazione artificiale per ché sua moglie può divintare incinta.

C'è una differenza considerevole fra l'opinione della maggioranza della gente e i liberali riguardo a come gli altri dovrebbe essere trattati. Per i lettori del Guardian e del'Independent, i diritti dell'uomo sono evidentemente <una buona cosa>. I lettori del Express, il Telegraph e il Daily Mail non sono così certi. I liberali lo considerebbero assolutamente inaccettabile l'espellere anche un criminale in un paese dove probabilmente sarebbe ucciso o torturato.

La maggior parte delle persone, comunque, guarderebbero a che cosa la persona aveva fatto e se era un crimine serio, rischierebbero di dire <peggio per te> ed espellerlo comunque. Secondo loro, ricevere il trattamento umanitario dovrebbe dipendere dalla conformità ai tuoi obblighi come ospite in questo paese. Tutte e due le opinioni sono, evidentemente, meramente asserzioni incapaci di giustificazione logica. Tutte le mucche mangiano l'erba, questa è una mucca e dunque mangia l'erba, non è una formulazione che possiamo usare per risolvere quest'argomento particolare. Non ci sono alcune premessi che sarebbero accettate come vere da cui una deduzione potrebbe essere fatta.

Se la logica non può essere usata, poi dobbiamo esaminare la moralità. Ma i diritti formulati nella Convenzione Europea dei Diritti dell'uomo o nella Dichiarazione delle Nazioni Uniti non vengono da una fonte d'autorità generalmente accettata - come la chiesa o la moschea o i Padri Fondatori d'un nuovo paese o come conseguenza d'una rivoluzione contro un regime oppressivo, come in Francia. E, dunque, per la maggior parte della gente nella Gran Bretagna, non hanno una forza emozionale o religiosa. In questo paese, il fatto che abbiamo adottato la Convenzione Europea di Diritti dell'Uomo la rende ancora più sospettosa, anche se dei legali Inglesi eminenti avevano un ruolo importante quando è stata scritta. E è stata scritta dopo e a causa delle atrocità commesse nella seconda guerra mondiale. Ora comunque è vista come un tentativo, poco convincente, di creare una moralità secolare da niente - e inoltre dagli Europei! È sottolineato dal fatto che, secondo i giornali, sembra che i diritti avvantaggino principalmente la gente immeritevole.

E tuttavia, come individui, vogliamo, ognuno di noi, la maggior parte, se non tutti, alcune delle protezioni su cui questi <diritti> sono basati. La storia del comunismo dimostra ampiamente che senza di loro la mia vita sarebbe intollerabile, se avessi ancora una vita. È poi un esercizio semplice del pragmatismo rendermi conto che se voglio questa protezione, dovra essere una parte d'un pacchetto che dà a tutti gli altri nella mia posizione gli stessi miei diritti.

Ma è anche una cosa emozionale. Io e i miei compagni liberali non potremmo mai avere un ruolo nell'espulsione di qualcuno che subira ciò che accade in un regime repressivo. I miei neuroni a specchio non melo permetterebbero. Questo è forse dove esiste la grande divisione nella società. Evidentemente noi liberali siamo troppo teneri - o gli altri sono troppo duri.

                                             

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