La Libertà
 

Tutto è cominciato perché, come sempre quando viaggio lontano, leggevo ‘Private Eye’ sul treno per Londra l’altra settimana. C'era un annuncio per una conferenza a Londra organizzata da ‘Liberty’ per festeggiare il suo 75o compleanno. I discorsi dovevano essere trasmessi sugli schermi in altri luoghi, l’università di Aston inclusa e poi ci dovevano essere delle discussioni in ogni locali. L'intenzione era di promuovere l'idea che abbiamo bisogno d'opporci a un ulteriore intrusione dallo stato nelle nostre vite – l'imposizione delle carte d'identità - e tenerci stretti i nostri diritti umani in generale. Non sapevo, ma m'immaginavo che dopo la riunione organizzeremmo almeno delle dimostrazioni.
 
Può darsi che pensi che non mi farei mai beffa della legge per qualsiasi ragione, ma avresti torto. Per caso, ho studiato da notaio e ho dato gli esami finali ad Aston. Col mio casco in testa, andavo là in motorino ogni giorno a una maestosa velocità di 20 miglia all’ora. I risultati dei nostri esami ci dovevano essere spediti per posta, ma a mezza notte della notte prima dell’arrivato delle buste fatidiche, potevano leggere i risultati nella prima edizione del Birmingham Post. Così ero all'ufficio del Birmingham Post nel centro della città a mezzanotte - e al settimo cielo per trovare che avevo superato gli esami. Ero così felice che, tornando da Birmingham a Smethwick lungo la strada principale deserta, ho guidato deliberatamente il mio motorino alla destra d’una colonnina spartitraffico - semplicemente per festeggiare il mio successo. Non sono solo le rock-star che fanno una vita scapestrata!
 
E così era la mattina del Sabato successivo quando sono andato di nuovo all’università d’Aston, in uno stato d’anticipazione, per assistere alla conferenza. Il loro sito internet diceva d'andare all’ingresso principale e seguire la segnaletica. Ma non c’era alcun cartello. Ho chiesto all'addetto alla sicurezza che mi ha mostrato la sua lista degli avvenimento per il giorno. La conferenza non appariva. Sono ritornato alla mia macchina per verificare l’annuncio in Private Eye. Si, era la data giusta. Sono ritornato all'entrata principale e, là, ho visto un'anziana coppia vestita di velluto a coste. Ho visto subito che erano vestiti per la conferenza e dunque li ho seguito per i corridoi a una distanza discreta. Finalmente la coppia velluta a coste e io siamo arrivati a una sala conferenze, dove c'erano una trentina di persone e uno scherma che mostrava la scena dal teatro a Londra.
 
L’evento era sponsorizzato principalmente dal Guardian e, chiaramente da quello che dicevano, molte persone, sia a Londra sia a Birmingham, erano lettori del Guardian e/o sociologi (da Aston University) e della sinistra in generale. Una donna dal dipartimento di sociologia l'aveva organizzata e dunque ha diretto le operazioni. Benché io sia un sostenitore entusiastico dei diritti umani, mi sentivo come un pesce fuori d’acqua in un mondo in cui sembrava che i lettori del Guardian pensassero che loro solo possedevano ‘La Verità’ e dunque il diritto d’occuparsi di queste cose. È stato sottolineato quando qualcuno che aveva la temerarietà d’essere un lettore del Daily Mail ha detto la propria nel nostro gruppo. Ha provocato shock, anche panico, tra i Guardianisti quand'è divenuto chiaro che anch'ella pensava che l'idea delle carta d'identità era cattiva. Ho sentito che la mia rivelazione successiva che sono lettore del Times era ricevuta con un livello di sollievo.
 
La questione esposta al gruppo, dopo i discorsi, comunque, è stato ‘come possiamo diffondere il messaggio?’. Solo il lettore del Daily Mail, io e un tipo d’una organizzazione che si chiama NO2ID hanno contribuito dei suggerimenti pratici. Gli altri sembravano essere contenti di proporre le loro analisi del perché non era possibile avere fiducia in un governo ‘New Labour’. La nebbia delle teorie di cospirazione ha invaso la sala. C’era una grande donna, che portava una grande T-shirt che confermava che apparteneva ancora al movimento ‘Troops Out’ (dall’Irlanda del Nord) che per nessuna ragione evidente esiste ancora. Un quarto d’ora dopo la signora è cominciata quello che sembrava essere un racconto interminabile della sua vita di protesta negli anni 80, stufo, ho lasciato la sala. Ma sembra che la donna fosse stata arrestata quando, con i suoi colleghi dimostranti, avevano battuto sui coperchi dei bidoni della spazzatura fuori d'un posto di polizia in uno dei più brutte aree di Birmingham. Non ho capito il punto di quello che voleva dire, ma la sua presenza sembrava entusiasmare i sociologi. Presumibilmente stavano facendo uno studio di lei come un esempio d'un manifestante d'Irlanda del Nord - un tipo di fossile vivente.
 
Sfortunatamente, tutto sembrava essere più come una convenzione religiosa che un tentativo pratico di salvarci da un governo troppo invadente. Mentre è abbastanza triste che niente di pratico sia venuto dall'evento, suppongo che possa consolarmi con il fatto che i particolari lettori molto socialisti del Guardian non saranno mai capaci di prendere il potere o, davvero, trovare l'acqua nel mare.

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